I segreti della vita dei criminali russi attraverso i tatuaggi
La lingua segreta dei tatuaggi nelle prigioni sovietiche
È un segno di riconoscimento. Un tratto distintivo. Ma ogni tatuaggio racconta anche una storia, la vita di una persona. Il criminologo Arkady Bronnikov ha analizzato per 20 anni, dal 1960 al 1980, i disegni sulla pelle dei detenuti negli istituti penitenziari di tutta l’Unione Sovietica. Le decorazioni, le scritte, gli orpelli, Bronnikov ha fotografato tutto. Leggendo, poi, i corpi dei criminali e interpretandone i simboli tatuati, ha contribuito a risolvere molti crimini.
Le immagini ora diventano un libro: “Russian Criminal Tattoo Police Files”, pubblicato da FUEL.