Santa Muerte, storia di un culto diventato tatuaggio
La “leggenda della Santa Muerte” – E’ una storia.
Un pò leggenda un pò realtà. Si tramanda di padre in figlio e narra dell’apparizione di una santa “con il viso della morte” a un uomo povero. “Sacrificati, fai sacrificare il tuo popolo e avrai grazia e protezione”.
Così è nato il culto “popolare” della Santa Muerte. Un culto che ha il suo epicentro nel quartiere di Tepito, a Città del Messico, e che fino al 2002 non aveva Chiesa. Non aveva ministri. Non aveva alcuna organizzazione.
Fu David Romo Guillèn, allora arcivescovo ddella Chiesa Cattolica a dar vita a una sorta di ‘frangia’: la Iglesia catòlica tradicional Mex USA. E per questo fu allontanato su volere del vescovo di Città del Messico.
L’arcivescovo provò, nell ottobre 2002, a ottenere lo status di “associazione religiosa” per il culto della Santa Muerte. In fondo, questo culto poteva contare su decine di migliaia di fedeli. L’obiettivo del religioso era “togliere dalla strada” i suoi ragazzi, trovare locali pubblici in cui pregare, e soprattutto sancire l’ufficialità di un culto “di strada”.