GLI ITALIANI AMANO I TATTOO: ECCO CHI SONO
GLI ITALIANI AMANO I TATTOO: ECCO CHI SONO
LA RICERCA DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
13 italiani su 100 si fanno tatuare figure o scritte sulla pelle, soprattutto le donne che rappresentano il 13,8%, del campione oggetto di ricerca, seguite dall’11,7% degli uomini. L’8% del campione esaminato riguarda in particolare i minori.
Colorati, temporanei o permanenti, simbolici o invadenti. Alcuni sono persino fatti d’oro vero. I tattoo amati da molti, temuti dai più, conoscono una stagione di grande fortuna. Hanno spopolato sulle spiagge come Henné, hanno riempito persino gli scaffali delle gioiellerie in versioni lussuose. Contare quanti cedono al fascino del tatuaggio, anche solo per un paio di giorni, è impossibile. Quello che ha fatto l’istituto Superiore di Sanità invece è stato fotografare quanti si fanno scrivere la pelle in modo indelebile.
Il risultato è che 13 italiani su 100 si fanno tatuare figure o scritte sulla pelle, soprattutto le donne che rappresentano il 13,8%, del campione oggetto di ricerca, seguite dall’11,7% degli uomini. L’8% del campione esaminato riguarda in particolare i minori. Sette milioni di persone, il 12,8% della popolazione, insomma cedono alla tentazione di una disegno indelebile. L’indagine è stata effettuata in collaborazione con l’IPR marketing su un campione di quasi 8000 persone rappresentativo della popolazione italiana dai dodici anni in su.
Il primo tatuaggio viene fatto a 25 anni, ma il numero maggiore di tatuati riguarda la fascia d’età tra i 35 e i 44 anni (29,9%). Circa 1.500.000 persone invece hanno tra i 25 e i 34 anni. Tra i minorenni la percentuale è pari al 7,7%. La maggior parte è soddisfatta del tatuaggio (il 92,2%), tuttavia un’elevata percentuale di tatuati, ben il 17,2%, ha dichiarato di voler rimuovere il proprio tatuaggio e di questi il 4,3% l’ha già fatto. Gli uomini preferiscono tatuarsi braccia, spalla e gambe, le donne soprattutto schiena piedi e caviglie.
Un tatuato su quattro (25,1%) risiede nel Nord Italia, il 30,7% ha una laurea e il 63,1% lavora. Il 76.1% dei tatuati si è rivolto ad un centro specializzato di tatuaggi e il 9,1% ad un centro estetico, ma ben il 13,4% lo ha fatto al di fuori dei centri autorizzati, e ciò può costituire una rilevante fonte di rischio.
Fonte rainews.it